TERAMO – Si lecca le ferite il Teramo di Tedino per il pari di Vibo contro il Rende. I biancorossi tornano dalla Calabria con un pareggio (1-1) rimediato al termine di una partita dominata per almeno 70 minuti, con tante occasoni da rete sprecate e un gol subito, quando era in vantaggio, su una leggerezza in possesso di palla. Contro un aversario molto modesto, il Teramo ha avuto il grande limite di non chiudere la partita prima di subire il previsto calo nella ripresa ma soprattutto nell’aver giocato individualmente e non ancora da squadra. Eppure le premesse, nel primo tempo, avevano fatto intravedere la possibilità di una netta affermazione dei biancorossi contro la squadra avversaria ancora a zero punti in classifica. E la seconda rete consecutiva di Bombagi (stavolta su calcio piazzato) in due partite, aveva avvalorato questa sensazione. Invece gli errori sottoporta di Magnaghi (l’ultimo dei quali ha anticipato il capovolgimento di fronte sul quale il Teramo ha poi preso il gol dell’1-1), di Santoro e di Bombagi, una fortunosa parata del portiere avversario (deviata sulla traversa) sulla conclusione di di Mungo hanno relegato il dominio nel possesso palla e le occasioni da rete nella sfera di un esiguo pareggio. Il Rende fortunato e inesistente sul campo ringrazia.
Adesso per il Teramo serve una profonda riflessione sulla propria identità e su quanto ha detto la prestazione sul campo di Vibo Valentia, confermando gli aspetti controversi e mai scontati del girone C di serie C. L’occasione per riprendersi c’è subito mercoledì al Bonolis (ore 18:30) contro la Viterbese, un test molto probante per le velleità del Diavolo di Tedino, che a fine partita ha dato la sua interpretazione della partita.